Esploratori di Noi Stessi

La scoperta della nostra ignoranza è inizio per tutti noi della conoscenza (come lo è in geografia, astronomia e in tutte le scienze) e per questo è bene avere un’idea di quanto ignoriamo solitamente della psiche e delle nostre dinamiche di personalità. Non sapendo di non sapere rimaniamo in balia della società, dei condizionamenti, delle aspettative altrui.

Il fatto è che con ogni probabilità ci troviamo ancora ad uno stadio molto basico o, ad essere ottimisti, abbiamo appena raggiunto le soglie della comprensione di noi stessi per quanto riguarda la coscienza e l’utilizzo dei nostri spazi e facoltà interiori.

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Ritrovare l’Anima

Gli antropologi descrivono una condizione, presso i popoli cosiddetti primitivi, chiamata “perdere l’anima”, in cui l’individuo è estraniato da sé, non riesce più a ritrovare contatto, né all’esterno, con gli esseri umani, né all’interno, con se stesso.

È incapace di partecipare alla vita sociale, ai riti e alle tradizioni: sono cose morte per lui e lui è morto per loro.

Il legame con la famiglia, con il tempo e con la natura è scomparso. Finché non si riapproprierà della sua anima, quell’uomo non è più veramente umano.

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Cambiare per Crescere

In questo brevissimo racconto Omraam Mikhaël Aïvanhov ci ricorda quanto sia importante saper rischiare per cambiare e crescere, uscendo finalmente dalla propria confort zone.

C’è da imparare una lezione dal modo in cui il serpente cambia la pelle. Il serpente sente che una nuova pelle si è formata sotto la vecchia e cerca nelle rocce una fessura dove si infila con difficoltà: deve sforzarsi per passare dalla «porta stretta». Quando esce dalla strettoia, ha una pelle nuova, migliore, quella vecchia è stata strappata via.

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Diventare Consapevoli delle Proprie Potenzialità

Tutti ci sforziamo di diventare consapevoli ma più frequentemente di quanto possiamo immaginare sono paure e resistenze a guidare le nostre scelte o meglio, la nostra incapacità di scegliere, di crescere e autodeterminarci.

Semplificando possiamo leggere paure, resistenze e senso di colpa secondo la metafora della gravità e dell’inerzia per un corpo fisico: qualcosa a cui siamo abituati da sempre e di cui sentiamo il peso e la fatica solo quando tentiamo di muoverci, di alzarci, di modificarlo o superarlo.

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