Posso ancora Cambiare?

Fino a non molto tempo fa un dogma campeggiava nello studio scientifico del cervello: finita la maturazione dell’adolescenza il cervello rimane uguale a se stesso per tutta la vita, fino alla graduale degenerazione senile. Tutto ciò contrastava fortemente con ciò che si poteva osservare in ogni psicoterapia riuscita: che cioè è possibile un cambiamento profondo degli atteggiamenti umani, delle nostre credenze e dei nostri valori, del nostro modo di vivere; che è possibile un superamento di molti nostri limiti e patologie.

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Yoga e Psicoterapia

In Occidente storicamente la nascita della Psicologia e Psicoterapia del Profondo è stata accompagnata da una parallela e sempre maggior attenzione, traduzione e diffusione dei testi dello Yoga, a partire dagli Yoga Sutra di Patanjali.

Questo fenomeno così significativo quanto sottovalutato viene interpretato, con la  grandissima lungimiranza che lo distingue, da C. G. Jung, padre della Psicologia e Psicoterapia del Profondo e intelligenza di riferimento del movimento New Age che vide nei suoi studi uno dei primi e più importanti punti di collegamento e tentativi di sintesi fra il pensiero occidentale e il pensiero orientale.

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Esploratori di Noi Stessi

La scoperta della nostra ignoranza è inizio per tutti noi della conoscenza (come lo è in geografia, astronomia e in tutte le scienze) e per questo è bene avere un’idea di quanto ignoriamo solitamente della psiche e delle nostre dinamiche di personalità. Non sapendo di non sapere rimaniamo in balia della società, dei condizionamenti, delle aspettative altrui.

Il fatto è che con ogni probabilità ci troviamo ancora ad uno stadio molto basico o, ad essere ottimisti, abbiamo appena raggiunto le soglie della comprensione di noi stessi per quanto riguarda la coscienza e l’utilizzo dei nostri spazi e facoltà interiori.

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Ritrovare l’Anima

Gli antropologi descrivono una condizione, presso i popoli cosiddetti primitivi, chiamata “perdere l’anima”, in cui l’individuo è estraniato da sé, non riesce più a ritrovare contatto, né all’esterno, con gli esseri umani, né all’interno, con se stesso.

È incapace di partecipare alla vita sociale, ai riti e alle tradizioni: sono cose morte per lui e lui è morto per loro.

Il legame con la famiglia, con il tempo e con la natura è scomparso. Finché non si riapproprierà della sua anima, quell’uomo non è più veramente umano.

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